Opera di Immanuel Kant, pubblicata nel 1797. L'esposizione sistematica
dell'etica, che costituisce l'oggetto di quest'opera, era già stata
tracciata a grandi linee nella
Fondazione della metafisica dei costumi
(1785) e preparata nella
Critica della ragion pratica (1788). Qui,
infatti, Kant aveva mostrato la possibilità di costruire una metafisica
dei costumi, dal momento che la libertà, che costituisce l'idea pratica
della Ragione, non ha solamente un uso "regolativo", ma anche costitutivo.
L'opera è suddivisa in due parti: la prima è dedicata alla
dottrina del diritto e considera l'accordo esteriore tra le azioni e la legge;
la seconda offre una trattazione della dottrina della virtù, esaminando
la determinazione interiore.